EMILIA-ROMAGNA: Agriturismi, manca personale e 20% in meno di coperti a Pasqua | VIDEO
ATTUALITÀ - Camerieri introvabili e lavoratori che si dimettono senza preavviso. C’è carenza di personale e si profila quindi un trend all'insegna della precarietà negli agriturismi emiliano-romagnoli in vista della Pasqua e dell’estate. "Manca il personale per il pranzo di Pasqua e Pasquetta, quindi - denuncia Gianpietro Bisagni, presidente di Agriturist Emilia Romagna, che rappresenta gli agriturismi associati a Confagricoltura, oltre la metà delle 1250 strutture sparse in tutta la regione - siamo costretti a ridurre il numero di coperti mediamente del 20%". Per Agriturist l'incertezza è conseguenza anche del dilagare di brutte abitudini come il fenomeno del 'no show' (cioè prenotare e non presentarsi) o le disdette tardive. Ad aggravare la situazione c’è il costo delle materie prime e degli ingredienti - latte, formaggi, farina e carne - che è raddoppiato. "Ridurre il numero di pasti somministrati - ribatte Bisagni - rischia di diventare la regola per sopravvivere". Con circa 430.000 presenze (pernottamenti) e 4.7 milioni di pasti somministrati, il sistema agrituristico regionale è ripartito bene dopo la crisi pandemica (+49% gli arrivi nel periodo 2020-2021). Da un lato ha saputo soddisfare con idee innovative le crescenti richieste del turismo d'affari o congressuale, e incrociare, dall'altro, le esigenze del turismo ricreativo, culturale ed esperienziale, mettendo in campo anche iniziative di agricoltura sociale e di welfare indirizzate all'inclusione di migranti, persone fragili e diversamente abili. "In cima alle motivazioni che spingono a scegliere l'Emilia-Romagna quale meta per le vacanze - sottolinea Bisagni - ci sono le attività di turismo esperienziale ed enogastronomico, seguite dalla possibilità di visitare luoghi marginali, aree interne e poco frequentate".